I tesori nascosti
LA BATTERIA NAPOLEONICA
Sotto il cap Camarat, le vestigia di pietra di una batteria napoleonica ricordano la difesa delle coste contro i possibili attacchi via mare nel momento del blocco del 1804.
Il Cap Camarat
Dominato dal faro di Camarat, 2o faro della Francia per l’altezza della sua sorgente luminosa al di sopra del livello del mare (130 metri), deve il suo nome a un dominio feudale del XIV secolo. Per motivi di sicurezza, il faro non è più visitabile.
La rocher des Portes
A pochi minuti di cammino dal faro di Camarat, sembra emergere dai flutti: è l’isola degli uccelli. Qui, la pietra ocra della terra dei Maures si ricopre di bianco, impronta territoriale dovuta agli uccelli dal piumaggio nero, i cormorani. Talvolta, durante l’estate, alcuni nuotatori temerari tentano di approdarvi, ma non vi restano a lungo.
CHATEAU VOLTERRA (proprietà privata)
Dopo avere aggirato il cap Camarat, sarete sorpresi dalla vista improvvisa del castello Volterra, una delle più prestigiose proprietà della Provenza Costa Azzurra. Costruito dal 1906 al 1912, di proprietà di ricchi Britannici, si chiamava Château Camarat.
Lou Pous
All’estremità destra della spiaggia di Pampelonne, dopo il ristorante “Le Migon”, sul sentiero del litorale, addossato alla roccia scoprirete un pozzo (lou pous in lingua provenzale).
LA ROCHE ESCUDELIER
Partendo dal piccolo porto privato dell’Escalet, il sentiero del litorale vi condurrà dopo 150 metri a una roccia scultorea.
IL CAP TAILLAT
Sono sufficienti 40 minuti di cammino soltanto dalla Spiaggia dell’Escalet per scoprire l’8a meraviglia del mondo! I nostri antenati che vi si insediarono 200 anni a.C. non si erano sbagliati.
La fauna
Sulla costa rocciosa, costeggiando il sentiero del litorale, si trova principalmente il Gabbiano leucofita, chiamato "gabian" dai provenzali: becco giallo segnato di rosso all'estremità della mandibola inferiore, zampe gialle nell'animale adulto.
Il gabbiano passa attraverso piumaggi diversi dallo stato giovanile allo stato adulto. Da giovane, il piumaggio ha una tonalità di colore bruno, che gli conferisce un aspetto poco gradevole, con un becco nerastro e delle zampe rosa tenue. Una volta adulto, il piumaggio diventa bianco immacolato sul corpo, sulla parte al di sotto delle ali, sulla testa e sulla coda, e grigio sulla parte superiore delle ali con le estremità nere macchiate di bianco. Potrete scorgerlo al Rocher des Portes sulla costa rocciosa del Cap Camarat.
Il grande Cormorano, completamente nero, trascorre l'inverno sulle nostre coste. Nella bella stagione, da aprile a ottobre, parte verso i luoghi di nidificazione del litorale bretone e delle coste scandinave. Lo si incontra spesso diritto sulle sue zampe con le ali aperte nella posizione dello “stemma araldico”. Questa posizione gli permette di asciugarsi le ali.
Spiagge e cale segrete
Pampelonne : L’origine del mito tropeziano
Situata nel comune di Ramatuelle, questa area di 27 ettari è all’origine del “mito tropeziano”. La spiaggia di Pampelonne, frequentata dal jet-set, è diventata una delle più famose del mondo.
Due stabilimenti sono all’origine di questo mito : la “Spiaggia Tahiti” attrezzata nel 1946 utilizzando l’arredamento in bambù abbandonato dagli studios della Victorine in occasione delle riprese nel 1935 del film “Chant des îles” di Georges Manae, e il “Club 55” (creato nel 1955) che, da semplice mensa per il team delle riprese del mitico film con Brigitte Bardot “E Dio creò la donna”, è diventato un ristorante rinomato.
I suoi stabilimenti balneari vedono sfilare da mezzo secolo tutte le celebrità dello show-biz: Errol Flyn verso il 1950, Brigitte Bardot, Roger Vadim, Jane Fonda negli anni ’60; Michèle Morgan e Gilbert Becaud intorno al 1970, Sylvester Stalonne, Claudia Schiffer, Elton John e Johnny Hallyday più tardi, e ancora Paris Hilton e Tony Parker… l’elenco è infinito.
Lo sbarco in provenza
Modesta spiaggia di sabbia che fungeva da cava per i marinai per zavorrare le loro navi fino all’inizio di questo secolo, è stata il teatro dello sbarco in Provenza in agosto 1944.
Durante lo sbarco delle forze alleate il 15 agosto 1944, ceppi di vite, arbusti e cespugli di rose furono distrutti dai bulldozer in modo da predisporre nell’entro terra (parte Sud) una pista di atterraggio che permettesse un collegamento con le basi installate in Corsica e in Africa del Nord.
Fu il giovane tenente André Murphy agli ordini del Generale Patch, durante lo sbarco alleato del 15 agosto 1944, a calpestare per primo con la sua truppa il terreno francese, gesto che valse a questo eroico Americano la legione d'onore nel 1948. Il movimento di Liberazione ebbe quindi inizio sulla spiaggia di Pampelonne.
COSA SI FACEVA SULLA SPIAGGIA DI PAMPELONNE NEL XVII SECOLO ?
In gennaio 1634, un gruppo di persone si recò a Pampelonne e scoprì che: “vi si trovava un grande numero di persone che lavoravano a “amouloner”* (in provenzale: “fare un moulon”, ossia fare un mucchio) le alghe che il mare aveva appena spinto a riva.
Tutti quelli che avevano delle vigne in quella zona andavano a raccoglierle, perché arrecavano un grande beneficio alle loro piante, che portavano uva e vino in grande abbondanza dopo essere state concimate e trattate con queste alghe”.