È la più antica associazione del comune. Fondato nel 1885, assunse successivamente lo statuto delle associazioni tipo 1901 a scopo filantropico.
La nascita della 3a Repubblica provocà una proliferazione di associazioni a partire dalla fine del XIX secolo. Molte di esse erano dei “circoli” che riunivano gli uomini (perchà le donne e gli stranieri non erano ammessi) appartenenti allo stesso ceto sociale o alla stessa corrente di pensiero. Vi si ritrovavano per leggere, conversare e distrarsi, consumando delle bevande ad un prezzo migliore rispetto agli altri bar. Quasi ogni comune aveva il proprio, alcuni ne avevano addirittura più d’uno, visto che se ne contavano più di 300 nel Var all’inizio del secolo.
All’inizio, nacquero a Ramatuelle due circoli rivali, il circolo dei “Borghesi” e il circolo dei “Lavoratori” o “Repubblicani”, ma molto presto la saggezza degli abitanti di Ramatuelle ebbe la meglio sulle loro divergenze e si decise di fondere le due associazioni. La neutralità fu sottolineata battezzando il nuovo circolo con un nome geografico “Circolo del Litorale”.
Per lungo tempo, il circolo ebbe la sua sede nella rue Clemenceau. Gli uomini del villaggio, qualunque fosse la loro appartenenza sociale o politica, vi si ritrovavano la sera per leggere “l’Illustration” o per giocare a domino. Ogni membro dell’associazione aveva a turno la responsabilità della manutenzione del locale e di servire le bevande. Fu Madame Roumieu, in seguito, a svolgere questo servizio per 40 anni, dal 1911 al 1951, il cui marito fu l’ultimo “cocchiere” de la diligenza che assicurava il trasporto dei viaggiatori e dei sacchi postali da Ramatuelle a St-Tropez.
La seconda domenica di Dicembre, il banchetto detto della “Saint Dindon” è un appuntamento fisso. Questa piacevole tradizione deriva da una leggenda locale. Un tempo, un’invasione di cavallette minacciava di distruggere i raccolti. Gli insetticidi non erano ancora conosciuti, percià si ebbe l’idea di approfittare della golosità dei tacchini che sono ghiotti di questo tipo di insetti. Questa idea fu felice, perchà non solo i raccolti furono salvati, ma i gallinacei si ritrovarono grassi e in piena salute.
Si decise quindi di festeggiare questo evento organizzando un’abbuffata con un menà nel quale il posto d’onore era riservato ai tacchini. Le mogli rifiutarono perà di uccidere e di spennare tutti questi volatili. Gli uomini dovettero pertanto assolvere a questo compito, ma si vendicarono rifiutando di ammettere le donne al loro tavolo…e da allora, solo gli uomini sono ammessi al pranzo tradizionale della Saint Dindon. Tuttavia, la cena della sera riunisce mogli e mariti, come simbolo della riconciliazione. Non avendo potuto adattarsi alle esigenze della nostra epoca, la maggior parte dei circoli sono scomparsi. Il nostro è percià uno dei rari circoli sopravvissuti. La sua perennità è dovuta, senza alcun dubbio, alla dedizione e alla tenacia di un grande numero dei suoi membri che hanno saputo dare prova di flessibilità e di innovazione.