Sulle tracce dei saraceni
Partenza dall’Ente di Turismo e de la Cultura (1).
L’ulivo centenario (2). Il cui albero era stato piantato ai tempi di Sully per festeggiare la pacificazione della provincia e la conversione di Enrico IV. L’olmo figura sul blasone della città. Colpito da malattia del olmo “la graphiose “, in novembre 1983 è stato sostituito da un giovane albero di olivo. Simbolo di pace e della “Provence”, è anche per Ramatuelle il simbolo del futuro.
Place de l’Ormeau (3). Piazza principale del villaggio con suoi caffè e dove si svolge il mercato ogni giovedὶ e domenica mattina. In questa stessa piazza si trova la chiesa Notre Dame (4). L’entrata è ornata di un ricco portale in serpentinite del 1620, più comunemente chiamata serpentina, è adassata alla cinta fortificata e una parte del cammino di ronda corre lungo il tetto della chiesa. Il campanile porta la traccia di una delle quattro torri di guardia. All’interno, si scopre due santoni in legno dorato del XVI secolo (San Giuseppe e la Madonna), il busto reliquiario di Sant’ Andrea (patrone di Ramatuelle), due pala d’altare del XVII secolo, una placca commemora la memoria degli equipaggi di quattro sottomarini : il SM 2326 (05-12-1946), il Sybille (24-09-1952), la Minerva (27-01-1968) e l’Eurydice (04-03-1970) scomparsi al largo del capo Camarat. Le tesi di disparizione sono diverse : esplosione, colisione…
L’ufficio postale e lo stemma (5). Costruito nel 1856, l’edificio era prima una scuola, dopo il Municipio e poi l’alloggio dell’insegnante e del parroco. La pietra frontale, all’entrata dell’ufficio postale, è stata posta nel 1858 quando l’edificio era il Municipio. Come tanti comuni in Francia, Ramatuelle ha il suo blasone. Sotto il regno di Louis XIV, lo stemma del comune doveva essere registrare nel « Armorial Général di Francia ». Il blasone è giallo con un albero e una stella verde.
Passate sotto il portico, notate il modello del villaggio che mostra bene la costruzione in chiocciola. Entrate nel vecchio villaggio dalla rue des Sarrasins, scoprite le strette e sinuose strade del villaggio, circondate dalla cinta circolare delle antiche fortificazioni.
Proseguite fino a la botteguccia (6). Questa casa, risalente alla fine del XV° o XVI° secolo, era una botteguccia di negoziante o artigiano. Costruita a base di granito locale, era probabilmente munita di una bancarella in legno per esporvi i prodotti messi in vendita e di un’imposta che, ripiegata, garantiva la propria chiusura. La soglia soprelevata impediva l’ingresso dell’acqua piovana nonché delle immondizie e fogne della via.
Continuate verso place Gabriel Péri (7) (ex place du Château) dove si trova la dimora signorile, ristrutturata nel XVII° secolo dagli Audibert (signori di Ramatuelle). La scalla Eiffel risalente al 1868 è stata realizzata dai “Ateliers Gustave Eiffel”.
Cercle du littoral (8). Fondata nel 1885, è la più antica associazione di Ramatuelle.Notate le piastrelle bicolori della vecchia macelleria (XX°secolo) e gli ganci che permettevano di esporre la carne.
Poi scendete la rue Rompe Cuou (9), la stradina a scalinata molto ripida dai nomi tanto evocatori… Andare a sinistra, rue des Amoureux (10), la stradina più stretta del villaggio, poi scendere verso la rue des Sarrasins guardate in alto per vedere il contrafforte tra le due case.
Continuare con rue des Sarrasins e rue Emile Depétri (11). Notate i vecchi edifici pittoreschi, le porte e finestre del XVII°secolo (case n°7, 12, 24bis, 39). Infatti, durante questo periodo, il villagio è stato ricostruito dopo la distruzione durante le guerre di religione.
Prendete dopo la rue Saint-Esprit. Fuori centro storico, non mancate il frantoio del sobborgo (12). Il frantoio dalla fine del XVIII secolo si troveva in questa casa. Tra il 1960 e 1975, il frantoio era una discoteca chiamata “l’Ane Bleu”.
Scendete la strada rue du Clocher contemplando le grande case fortificate fino alle prigione antiche (13). Esse furono costruite sotto Napoleone III in uno stile molto arabizzante. La tradizione popolare ha, a poco a poco, sparso la voce che esse furono un hamman costruito dai saraceni. Accesso libero, esterno solo.
Continuare e dare un occhiata alla porte Sarrasine a sinistra (14). La porta Sarracena ha conservato il suo aspetto di origine e da accesso sulla rue du Moulin Roux e des Sarrasins. Dall’interno, si nota ancora la guida di scorrimento e la saracinesca ed anche i cardini installati nel 1792 per chiudere la porta per mezzo di due persiane. Dall’esterno, si notano due bracci di pietra che servivano a sostenere una garritta di vedetta, la garritta di vedetta spesso veniva posta al di sopra di una porta. La porta Sarracena è datata del XVI° secolo. Visita libera.
Salire la strada rue Victor Léon fino alla spianata e ammirare la vista panoramica sulle proprietà viticole e la baia di Pampelonne da la tavola di orientamento (15). Sotto, si trova la pista del Font d’Avaou che conduce a un vecchio lavatoio e poi al teatro del 1985 (16) E stato disegnato dall’architetto Serge Mège. Il programma culturale è ricco e di alta qualità tutto l’anno (Nuits Classiques, Festival de Ramatuelle, Jazz à Ramatuelle) e offre al nostro comune una reputazione a livello nazionale. Nessuna visita.
Salire dopo la rue Victor Léon fino alla lavanderia restaurata e il suo murale (17). Continuate avenue Clemenceau, la via commerciale del villaggio con gallerie d’arte, negozi artigianali e ristoranti. Notate l’edificio della sala di esposizione « Le Garage », era il palazzo municipale come ricorda i bassorilievi «R» e «F» sulla facciata (18).
La via finisce allo square Alsfasser dove si eleva il Mémorial des Anciens des Services Spéciaux della Difesa Nazionale (A.S.S.D.N) (19). Inaugurato il 3 maggio 1959, questo monumento nazionale unico in Francia è opera di Courbier, scultore e amico di Jean Moulin. È dedicato ai membri dei servizi speciali morti per la Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. Il servizio di informazioni e di controspionaggio che operavano dall’autunno 1940 nella clandestinità nella Francia occupata, dai sottomarini francesi (Casabianca, Aréthuse, le Marsouin, la Perle). Un gruppo di resistenti ha brillato quando questi sottomarini arrivarono sulla costa per trasferire delle persone dei servizi speciali tra Alger e la Francia. Visita su appuntamento. Delle targhe ricordano questi eventi all’Escalet.
Prendete rue Jean-Moulin che conduce alla cappella Sainte-Anne (20) e il cimetero (21)
La cappella. Chiamata anche cappella dei Penitenti, essa è la sola delle quattro cappelle che possedeva Ramatuelle ad essere ancora
in piedi. Costruita nel XVI° secolo, a lungo lasciata all’abbandono, venne restaurata nel corso degli anni 60. Un servizio religioso vi viene celebrato, il 26 luglio, per la festa della Sainte-Anne. Nessuna visita.
Il cimitero. Nel Medioevo, il cimitero si troveva sulla piazza dell’Ormeau e sulle pendenze che conducono al Municipio. Per raggioni sanitarie, nella fine del XIXème secolo, fu trasferito all’esterno del villaggio. La tomba più visitata è quella di Gérard Philipe, attore francese divenuto famoso al teatro e al cinema. Morto nel 1959 all’età di 37 anni, è sepolto nel suo vestito Cid de Corneille, uno dei suoi più grandi ruoli. La sua tomba, ricoperta di edera e ombreggiato da una alloro, è volontariamente un più sobrio.
In seguito, continuate in direzione del boulevard du 8 Mai, notate la targa commemorativa (22) nella salita a destra. Proseguite al livello del parcheggio, vi offre una magnifica veduta panoramica (23) sulla pianura vinicola, sul faro di Camarat e sulla parte sud della baia di Pampelonne. Salite fino al Municipio (24) era il luogo del gruppo scolastico del villaggio
tra 1900 e 1981. Ammirate la bellissima veduta sui tetti del villaggio.
Per finire questa passeggiata, scendete verso la piazza de l’Ormeau e la sua fontana (25). In Francia, la maggior parte dei villaggi hanno loro fontana situata sulla piazza principale. Un getto d’acqua scorre delle bocce di leoni. Fino al 1954, era l’unica alimentazione in acqua potabile del villaggio.
- POLIZIA MUNICIPALE (26)
- PRESBITERIO (27)
- AEREA PIC NIC (28)